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Connessione ombra, bisbigliare nel sonno, parlare nel sonno, sonniloquio


Sottovoce
genesi e analisi dei sogni



Parlare nel sonno e sottovoce è semplicemente una variante del sonniloquio durante le fasi del sonno.


La persona interessata da questa parasonnia discorre sottovoce non per ragioni di riservatezza ma probabilmente perché l'ambientazione onirica lo richiede, inoltre durante le nostre ricerche sull'argomento abbiamo constatato che sebbene le parole pronunciate sottovoce siano più difficili da distinguere, tuttavia la loro intensità non viene affatto sminuita dalla persona che le sussurra durante il sonno.

Il sonniloquio bisbigliato viene originato da diverse cause organiche o psicologiche:
le prime interessano lo stato di salute generale e le condizioni fisiche, le seconde invece sembra siano originate dai periodi di surmenage o di stress che impediscono il normale svolgimento delle cinque fasi del sonno, persino i pasti troppo abbondanti o difficili da digerire generano stati ansiosi che conducono successivamente al discorso notturno ad una tonalità di voce normale o sussurrata.


Gli episodi di discorso sussurrato interessano le persone appartenenti a tutte le fasce d'età, in particolare i bambini fino ai sette anni di età, negli adulti questa caratteristica notturna si riscontra di rado, tuttavia anche le fasce di età più mature non ne restano immuni.

Sussurrare nel sonno denota dunque un disagio interiore che solitamente è temporaneo e strettamente connesso a periodi critici, normalmente si risolve in modo positivo, la persona che ne soffre però si lamenta di non avere riposato anche se dichiara di avere dormito, perché bisbigliare nel sonno è comunque una forma di parasonnia che impedisce il riposo propriamente detto.

Anche le novità e i cambiamenti dello stile di vita possono generare preoccupazioni ed ansie che successivamente si traducono in chiacchierate notturne a prescindere dalla modulazione della voce.


La durata del sonniloquio bisbigliato è relativa, in genere esso si risolve in pochi secondi che lasciano il tempo di distinguere le poche frasi normalmente reiterate, nei casi più rari le persone dormienti, se opportunamente stimolate durante il sonno, interagiscono con il loro interlocutore e solitamente non ricordano nessuna interazione al momento del risveglio.


Al prossimo approfondimento!




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